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ORO, DOLLARO, BRICS & C,
13/8/2023 Il prossimo 22-24 agosto i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si riuniranno a Johannesburg per il loro XV Summit annuale. Le considerazioni che circolano sui media relativamente ad una moneta “alternativa” al dollaro emessa dai BRICS non tiene conto del fatto che è assai improbabile che tali Paesi cerchino di confluire in una moneta unica (come l’euro) in quanto è necessaria un autorità monetaria centrale (o centralizzata) e la cessione di ogni sovranità monetaria (come hanno fatto tutti i Paesi aderenti all’euro, che hanno ceduto la propria a Bruxelles). E soprattutto parlare di ritorno al “gold standard” - già dimostratosi in passato imperfetto ed impraticabile - sarebbe una perdita di tempo (e denaro). Piu’ semplice forse gettare le basi per una moneta digitale unica, visto che Russia e soprattutto Cina sono da tempo restii ad utilizzare il dollaro come valuta di riserva, ed infatti stanno vendendo (soprattutto la Cina) bond governativi Usa per poi acquistare oro perchè è un asset neutrale. Generalmente si pensa che vi sia una correlazione inversa tra oro e mercato azionario e che l’oro risenta del livello di inflazione. Ma osservando il grafico che compara l’andamento dell’oro e dell’indice statunitense S&P500 dal 2005 ad oggi si nota come il trend dell’oro sia pluridecennale, e sia andato a braccetto col trend rialzista dell’azionario Usa. Quindi la crescita del valore del metallo giallo è avvenuta sia in presenza di inflazione sotto il 2% e tassi di interesse quasi a zero, sia di inflazione anche all’8% e tassi di interesse sopra il 4% (notare come la crisi dei subprime del 2008 abbia generato minimi sia sull’indice che sull’oro, con successiva ripresa rialzista di entrambi).
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